La paura mangia l'anima
di Rainer Werner Fassbinder
introduce Dominique Goblet
(Angst essen Seele auf, Germania Ovest/1973, 93’)
Emmi, vedova e sola, incontra e sposa Alì, marocchino, di vent’anni più giovane, sfidando le critiche e il moralismo circostante. Come sempre lo sguardo di Fassbinder, ora rivolto al diverso in quanto immigrato, è sincero, senza pietismi o accenni poetici. Alì non viene ‘spiegato’: è un uomo solo che cerca di sopravvivere in una società che lo rende un outsider sentimentale perché più fragile e bisognoso d’amore rispetto alla cinica borghesia dominante.
Emmi, vedova e sola, incontra e sposa Alì, marocchino, di vent’anni più giovane, sfidando le critiche e il moralismo circostante. Come sempre lo sguardo di Fassbinder, ora rivolto al diverso in quanto immigrato, è sincero, senza pietismi o accenni poetici. Alì non viene ‘spiegato’: è un uomo solo che cerca di sopravvivere in una società che lo rende un outsider sentimentale perché più fragile e bisognoso d’amore rispetto alla cinica borghesia dominante.
In collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna, all’interno della rassegna Carta bianca a Dominique Goblet al Cinema Modernissimo