Corpo a corpo

Corpo a corpo: un fragile equilibrio tra il paesaggio e noi è il titolo della seconda edizione di A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo, che indaga ogni anno un tema del presente attraverso la lente del fumetto e dell'illustrazione internazionali.

Corpo e paesaggio sono parole che incarnano una particolare frattura dei tempi che viviamo, una relazione che chiama in causa il nostro modo di stare nel mondo e col mondo, toccando questioni urgenti: la crisi climatica, il bisogno di superare nozioni rigide di identità, la necessità tutta umana di sentirsi in armonia con un ambiente che sempre più appare indifferente o ostile.

Il tema del festival è anche una finestra da cui guardare ai mutamenti del disegno: nel rapporto tra figura e sfondo si esprime infatti quel “corpo a corpo” che abbiamo scelto per sottolineare un attrito tra il soggetto e il mondo che attraversa: il paesaggio esiste a prescindere da noi o è il nostro sguardo a crearlo? Può il disegno immaginare nuove relazioni con gli spazi che viviamo?
PROGETTO SPECIALE: DOMINIQUE GOBLET

L'esplorazione del rapporto tra corpi e paesaggio parte da Dominique Goblet, pioniera e maestra del fumetto sperimentale, che il festival ha invitato ad attraversa con luoghi e istituzioni culturali di Bologna, intrecciando disegno e altri linguaggi.

Al centro del progetto c’è Costellazioni, la prima mostra dell’autrice in Italia, concepita per la ex Chiesa di San Mattia, la cui storia risuona con la potenza delle immagini di Goblet. Al cinema e agli autori che hanno influenzato il suo immaginario, è dedicata invece una rassegna di film da lei selezionati al Cinema Modernissimo. 
L’esplorazione della poetica di Goblet prosegue con due incontri, una lezione e una portfolio review per studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti. 
A completare questo ritratto a tutto tondo esce Paesaggi di carne, il primo libro di Goblet edito in Italia da Sigaretten che raccoglie immagini dai suoi carnet e un’intervista a cura di Hamelin.
MOSTRE IN CITTÀ

Non si può parlare di corpi e spazi senza riflettere sull’idea di identità. Su questo aspetto si concentrano le mostre di Jul Maroh, un progetto in collaborazione con Gender Bender; Postbellica, Martoz + Gloria Pizzilli, curate rispettivamente da Canicola e Inuit; un gruppo di giovani artiste dell’autoproduzione che reinventa il fumetto underground femminista: Karla Paloma, Elsa Klée, Lucile Ourvouai e Martina Sarritzu, protagoniste di una mostra collettiva a cura di Titivil e Martina Sarritzu, un comic reading e un dialogo con Maria Nadotti; una mostra di disegni dal vero che hanno il corpo nudo come oggetto a cura di Inuit. 
Tra le artiste in mostra c’è anche Bianca Bagnarelli, tra le voci dell’illustrazione italiana più note all’estero, che rivela con una speciale installazione il processo che la porta dall’idea al disegno. 
BOOKSHOP E SPAZIO AUTOPRODUZIONI

L’universo dell’autoproduzione è l’altro grande focus di A occhi aperti: un bookshop allo spazio DAS - Dispositivo Arti Sperimentali, centro del festival, ospita una selezione di fumetti e delle migliori fanzine da tutto il mondo curata da Titivil, Just Indie Comics e Hamelin. Il bookshop vuole essere un osservatorio sul fumetto indipendente, con un programma di attività per far scoprire al pubblico le nuove direzioni di questo linguaggio.