18 novembre 2023 - 8 dicembre 2023
Quartiere S. Stefano - Sala E. Possati
Complesso del Baraccano, via S. Stefano 119 (ingresso accessibile: citofonare in Piazza del Baraccano 1)
Orari
Aperture straordinarie
Ingresso
Orari ordinari
lunedì chiuso
martedì e giovedì h 11 - 17
mercoledì e venerdì h 10 - 14
Aperture straordinarie
sabato 18 novembre h 18 - 21
domenica 19 novembre h 11 - 17
venerdì 24 novembre h 14 - 21
sabato 25 novembre h 10 - 19.30
domenica 26 novembre h 10 - 19.30
sabato 2 dicembre h 11 - 17
domenica 3 dicembre h 11 - 17
venerdì 8 dicembre h 11 - 17
libero
Raccontare storie per immagini significa dichiarare l’esistenza di uno spazio altro. Interrogarsi sul modo in cui il fumetto sta disegnando gli spazi - e i tanti modi di abitarli - aiuta a mettere a fuoco il tempo che stiamo vivendo. Un tempo in cui i luoghi si moltiplicano tra i piani del reale e del virtuale, in cui lo lo spazio urbano va verso una condizione di inabitabilità, in cui si delineano nuove connotazioni di selvaggio e naturale e nascono forme alternative di comunità.
Il qui che fino a poco tempo fa ci collocava in un luogo specifico è diventato un interrogativo.
Qui? Come abitare oggi? è la duplice domanda da cui si apre un dialogo a cinque voci tra artistə del disegno che, nelle loro opere, esprimono uno squilibrio nuovo nel rapporto tra corpi e spazi.
Lo sguardo di Jérôme Dubois spoglia lo spazio urbano di ogni filtro emotivo, mettendone in luce l’ostilità. Marijpol pone al centro del suo universo narrativo vite che proliferano nelle zone d’ombra e sfidano i binarismi creando nuove comunità. Lisa Mouchet, osservatrice acuta degli spazi domestici, restituisce la loro essenza di sostanza viva e mutevole. Sammy Stein, chirurgo della materia, scompone e ricompone il mondo secondo modalità originali di fusione e interazione tra soggetti. Erik Svetoft mette in scena luoghi in cui organico e inorganico vivono in relazione simbiotica e in cui lo spazio esiste (e agisce) indipendentemente da chi lo abita.
Le loro opere sono testimoni di un nuovo modo di raccontare gli spazi. Spazi che chiedono di essere protagonisti, che rifuggono le coordinate spaziali e temporali e generano inconoscibilità e spaesamento.
Con il patrocinio del Quartiere S. Stefano e il contributo di Institut Français Italia, Goethe-Institut, Swedish Arts Council.