Mostra di
La mostra di B*MO (Bérénice Motais de Narbonne) e Dario Sostegni non vuole essere solo un confronto tra artisti che meritano attenzione nel panorama contemporaneo, ma è la messa in scena di un vero e proprio dialogo a due che si traduce in precise e condivise scelte di esposizione e allestimento. Si vuole in questo modo mettere in evidenza l’impressione di un immaginario diffuso, per quanto diversificato, in un buon numero di
produzioni di autrici e autori delle ultime generazioni che si fa forza della costruzione di mondi alternativi, veri e propri universi ora naturali, ora metropolitani, ora virtuali, ma sempre e comunque “mondi accanto”, simulazioni di universi laterali. Si potrebbe chiamare fantascienza, se non si incorresse nel rischio di richiamare subito l’immagine di un’epoca futuribile e di missioni con grande dispiego tecnologico. Qui prevale invece una dimensione quotidiana e una natura organica, continuamente metamorfica nel suo continuo inghiottire e digerire; gli spazi siderali lasciano il posto a un paesaggio più vicino, ugualmente enigmatico nell’interrogarci su chi agisca davvero, il paesaggio o noi. La presenza di personaggi giovani, di un’adolescenza che si deve districare nella rete delle relazioni familiari o si costruisce micro-comunità alternative volontariamente ai margini della società, è un ulteriore ponte tra i due autori che presentiamo.
A cura di Hamelin, con il sostegno dei fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna.